Il tema: Sindacato e ricerca: un rapporto complicato e vitale. L'intervista: Nadia Urbinati
Il n.8 di ERE si propone di fornire spunti per un possibile rilancio del rapporto tra ricerca e sindacato, che è complesso, a volte addirittura conflittuale, ma resta cruciale, in particolare se si pensa all’offensiva cui è sottoposto il legame tra cittadinanza e lavoro, come ci ricorda Nadia Urbinati, nell’intervista di apertura. Se si parte dall'analisi della realtà della nostra penisola, il confronto fra sindacato e ricerca si presenta da subito problematico, in particolare su alcune questioni (cosa ricercare e come tradurre tale ricerca in azione) fino a partire dalla fine degli anni '70 (Minghini). Ma si tratta anche di un percorso che dagli anni '80 ha perso forza, di fronte a un sindacato messo alla prova dalla frammentazione del lavoro (Garibaldo) ma anche dalla perdita di contatto col mondo dei saperi, e da una diminuita capacità di elaborazione politico-culturale autonoma e critica (Terzi e Leonardi).
I sindacati, e in particolare la Cgil, sono diventati meno centrali nella vita sociale (Carrieri), anche a seguito di un rinnovato ed esteso attacco al loro ruolo e autonomia. Recuperare autonomia significa riappropriarsi di uno spazio politico, e per farlo bisogna mantenere vivo e fluido il rapporto con la ricerca, ma a condizione che questa sia applicata e di parte (Melloni). L'indipendenza intellettuale del ricercatore e dei risultati della ricerca stessa resta, e questo vale in tutta Europa, la prima condizione affinché possa essere utile per il decisore (Jørgensen). Un'indipendenza scientifica che deve essere rifondata ogni giorno su nuove basi: attraverso la messa in discussione dei saperi acquisiti, la continua verifica della realtà e una riflessione critica che coinvolga anche il campo sociale (Hensche). Gli istituti di ricerca di indirizzo sindacale devono quindi rafforzare costantemente la propria autorevolezza, per trovare ascolto e spazio anche nell’ambito della discussione politica (Drescher-Bonny).
Oltre al dibattito sul rapporto tra ricerca e sindacato, nella rivista troverete: le consuete rubriche dedicate alle recensioni, alla scrittura, al cinema e all’Europa; alcune riflessioni sulla crisi economica e sociale in Grecia, e su come quest'ultima abbia colpito gravemente la contrattazione collettiva (Kouzis); analisi sull'ancora intatta validità dello sciopero generale (Mariucci) e sull'eredità lasciata dal successo della manifestazione del 6 maggio (Tagliati). Si parlerà inoltre di Mediterraneo (Sebastiani) e della condizione dei migranti in Italia e a Bologna (Grappi); di geografia urbana e di consumo di suolo (Piccinini e Rocchi); di politica e crisi cognitiva (Bifulco), del ricatto della precarietà nel lavoro del giornalista (Cardone) e di pari opportunità, nella rubrica a cura di “Cartografare il presente”.