Numero | 17-18/Dicembre 2014 |
Pagine | 192 |
ISSN | 2036-3141 |
I temi | Lavori cognitivi e sindacato; Cultura nelle cittā; La trasformazione silenziosa della manifattura; Lavoro, sindacato e piccole imprese negli anni '70 |
L'intervista | Vincenzo Colla |
Tipo | Rivista |
Anno | 2014 |
Voltiamo pagina. Dopo sei anni di vita, mandiamo in stampa il primo numero doppio di ERE e siamo di fronte a un passaggio nella direzione dell'Ires e della stessa rivista. In questo editoriale dell'attuale direzione, vogliamo tracciare un breve bilancio riflessivo su questa nostra impresa. Nell'editoriale del numero precedente, distribuito agli oltre 700 delegati del congresso regionale della Cgil e recante una significativa intervista a Romano Prodi, veniva posto l'interrogativo sul futuro della rivista e su come poterla rendere ancor più interattiva con il nostro pubblico prevalentemente sindacale. Volevamo in questo modo rendere maggiormente protagonista il gruppo dirigente Cgil nella costruzione del programma editoriale. Alla fine del 2013 avevamo poi organizzato una riuscita iniziativa di incontro con la redazione e i collaboratori, che ha reso evidente come, attraverso questo strumento, si sia creata una sorta di comunità animata da docenti ed intellettuali delle nostre università, ricercatori dell’istituto, un numero significativo di studenti e aspiranti ricercatori, tecnici, attivisti in ambito sindacale, politico, sociale, culturale. Questo costituisce sicuramente un risultato apprezzabile ed apprezzato rispetto al lavoro svolto, utile per determinare nuovi percorsi.
In questi anni, fin dal primo numero della rivista, siamo riusciti crediamo, a dimostrare che cercare nuove alleanze e nuovi interlocutori, immettere energie riflessive nelle attività di ricerca e di scambio con l'organizzazione sindacale, costituisce una delle condizioni utili a rigenerare "sfera pubblica", nonché una base informativa fondamentale per affrontare le contraddizioni che viviamo, segnate da tratti fortissimi di ingiustizia sociale. Abbiamo incontrato grandi disponibilità e costruito una rete ricca di relazioni col mondo dei saperi interessato ad un rapporto più fruttuoso con il sindacato. Un patrimonio da valorizzare nelle forme e nei modi che l'Ires e la Cgil dell'Emilia Romagna vorranno individuare pur nei cambiamenti a venire. Questo è il bilancio più originale del nostro lavoro di questi anni, del quale ERE è stata l'emblema.
Con questo numero doppio dunque ERE/EmiliaRomagnaEuropa interrompe le pubblicazioni nella forma, quadrimestrale e cartacea, in cui l’abbiamo pensata e costruita, con
l’appassionato sostegno di molti (gli autori sono stati più di 200). Nel ringraziare e abbracciare
tutti coloro che hanno collaborato e quelli che ci sono sempre stati vicini, siamo certi che questa
impresa intellettuale potrà alimentare nuovi progetti.