Numero | 15/Dicembre 2013 |
Pagine | 162 |
ISSN | 2036-3141 |
I temi | I sistemi sanitari: la salute in gioco; Lavoro cognitivo tra precarietà e autonomia; Quale futuro per la contrattazione |
L'intervista | Mimmo Carrieri |
Tipo | Rivista |
Anno | 2013 |
Il primo tema affrontato dal 15° numero di ERE è relativo ai “Sistemi sanitari”. Il caso emiliano-romagnolo è approfondito e inserito nel quadro nazionale e internazionale. Secondo Carlo Lusenti, assessore regionale alle Politiche per la salute, i veri problemi non sono la sostenibilità del sistema o la diminuzione delle risorse, ma l’assenza di una politica sanitaria nazionale e di una riflessione non occasionale sui mutamenti in atto nei bisogni di cura e assistenza. Come confermano gli altri interventi di studiosi e sindacalisti, esperti del settore, servirebbero, ad esempio, soluzioni nuove per rispondere ai problemi della non-autosufficienza. Gli aspetti sanitari e sociali, inoltre, andrebbero affrontati in maniera sempre più integrata. Il modello delle “Case della salute”, in via di sperimentazione nella nostra regione, può rappresentare in questo senso un laboratorio dove provare a intrecciare differenti esperienze professionali per rispondere sempre più efficacemente e tempestivamente ai bisogni della cittadinanza.
L’inchiesta dell’Ires Emilia-Romagna dedicata al “Lavoro cognitivo” mostra come studiare i mutamenti del lavoro significhi, oggi più che mai, confrontarsi con questioni individuali ed esistenziali. Nel mondo dell’editoria, ad esempio, la precarietà e discontinuità del lavoro si associano spesso a una grande passione e investimento personale per una professione intensamente amata; ma il mancato o insufficiente riconoscimento materiale finisce spesso per logorare e compromettere le prospettive di vita, fino a determinare situazioni di solitudine e isolamento, di preoccupazione e disorientamento. Non di rado la forza lavoro è costretta a farsi impresa per stare sul mercato assumendosi tutti i rischi del caso. Anche nel mondo dello spettacolo si assiste a un impegno professionale di tipo post-salariale, dove la dimensione soggettiva si interseca profondamente con la dimensione oggettiva del lavoro. Un lavoro “smisurato” non solo perché perde ogni unità di misura quantitativa, ma anche perché sembra pervadere la sfera intima delle relazioni e degli affetti.
Il tema "Quale futuro per la contrattazione" fa il punto sul dibattito relativo al modello contrattuale. A fronte della crisi economica e dei processi di deindustrializzazione la contrattazione appare oggi fortemente indebolita. In tale contesto, il sindacato rischia di diventare una pura e semplice interfaccia della crisi politica. Di fronte agli effetti della globalizzazione, e sulla traccia delle migliori esperienze europee, non sembra più rinviabile anche in Italia un approfondimento sui temi del salario minimo garantito e del reddito di cittadinanza, mentre è necessario impegnarsi a livello confederale per mantenere il ruolo redistributivo e solidale del contratto nazionale.
Il numero è completato dalle consuete rubriche e recensioni (di libri vecchi da rileggere o nuovi da scoprire) e da interventi dedicati ai temi dello sviluppo locale e regionale e della prevenzione antisismica.
L'intervista a Mimmo Carrieri, che apre il fascicolo, riflette sulla situazione del sindacato italiano stretto tra la crisi dei partiti e il declino della concertazione. Di fronte a sé il movimento sindacale ha una sfida formidabile, quella di riuscire a rappresentare una parte significativa del mondo del lavoro che ha ormai caratteristiche non standard. La persistente forza organizzativa del sindacato non deve celare la vera minaccia per il suo futuro, che si delinea proprio sul versante della rappresentanza. Bisogna allora innovare tempestivamente il contenuto tradizionale della contrattazione occupandosi maggiormente delle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori, privilegiando l’insediamento territoriale e stimolando una nuova partecipazione degli intellettuali alla elaborazione di risposte nuove da parte del sindacato.
Autori |
MIRELLA BAGLIONI UNIVERSITÀ DI PARMA |