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QUEL CHE RESTA DI REGGIO EMILIA

Storie di reggiani e malfattori

Caratteristiche

Autori Gian Franco Ricco'
Prefazione di Paolo Bonacini
Postfazione di Cristian Sesena
Pubblicato nel 2023
Formato 14/21
Pagine 312
ISBN 9788897992530
Uscita 9 ottobre 2023
Distribuzione Messaggerie

Caratteristiche

Tipo Libro
Temi Lavoro , Sindacato , Politica , Cultura , Economia , Storia
Anno 2023
Codice
SMM12
Prezzo
€ 18,00

Una sorta di diario in dodici lettere per ricostruire, senza sconti, le forme e le ragioni del radicamento della ‘ndrangheta a Reggio Emilia. Un’appassionata orazione civile, per cercare di evitare gli errori del passato nel contrasto alla malavita organizzata. Cosa c'entra la mafia con i furti e le rapine? Siamo tanto storditi dai cambiamenti e dalla caduta di una politica fatta di popolo che abbiamo perso la memoria della nostra storia più recente. La rete criminale a Reggio Emilia, quella degli uomini che rubano, rapinano e aggrediscono è arrivata fino a noi dai tempi del primo mercato illegale dell'eroina. La malavita locale di ladruncoli e sfruttatori di prostitute è diventata un grande mondo sotterraneo con i mafiosi al centro, loro hanno sparato e ucciso, sono diventati ricchi e anche imprenditori, sono penetrati nel mercato dell'edilizia e dei trasporti, hanno attirato altri imprenditori con le fatture false, sono dentro al mondo degli affari. Hanno fatto scuola con la leva del guadagno facile mentre lo Stato è rimasto silenzioso fino a quando un gruppo di suoi dirigenti approdati in Emilia ed a Reggio ha sollevato il velo che copriva la criminalità organizzata, e così abbiamo scoperto che quella vive in mezzo a noi. Però nonostante i processi la gente non riesce a collegare la mafia alla criminalità comune che si avvale di ricettatori per la vendita della merce rubata, che offre ai narcotrafficanti internazionali una platea di consumatori disponibili. I partiti vivendo soprattutto di sfide elettorali intervengono poco e male nella vita quotidiana di molti cittadini che sono schiacciati dalle tante preoccupazioni, ci sono l’insicurezza economica e l'occupazione ballerina, il lavoro mal pagato, la sanità pubblica che arretra, le pensioni da anni in perenne tormento. Tutte le insicurezze, da quella per i furti a quelle economiche fiaccano il nostro morale, ma non dobbiamo arrenderci perché una vita migliore è possibile.

Autori

Gian Franco Riccò, nato nel 1945, è stato operaio apprendista dal 1959. Presente in piazza il 7 luglio del '60 quando vennero uccisi dalle forze dell’ordine 5 lavoratori durante le manifestazioni contro il governo Tambroni. è stato attivista sindacale della Cgil e attivista politico per i giovani comunisti. Sindacalista di mestiere per 23 anni con responsabilità nella Federbraccianti e nella Segreteria regionale della Cgil. Eletto Segretario della Camera del Lavoro di Reggio Emilia ha portato solidarietà alle Commissioni Obreras della Galizia ed ai sindacati clandestini degli insegnati del Cile durante la dittatura di Pinochet. Ha avuto successivamente l'incarico di Assessore alla scuola e alla formazione professionale della Provincia di Reggio Emilia.

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