Autori | Paolo Bonacini |
Prefazione di | Antonella De Miro |
Postfazione di | Susanna Camusso |
Pubblicato nel | Aprile 2019 |
Formato | 14/21 |
Pagine | 288 |
ISBN | 9788897992400 |
Uscita | 4 Aprile 2019 |
Distribuzione | Messaggerie |
Tema in evidenza perchè | "Non avevamo capito niente": la diffusione della 'ndrangheta in Emilia-Romagna, l'impegno della Cgil per contrastarla |
Tipo | Libro |
Temi | Sindacato , Politica , Cultura , Economia |
Anno | 2019 |
Il 15 gennaio 2015 il giudice del Tribunale di Bologna Alberto Ziroldi, su richiesta del Sostituto Procuratore Marco Mescolini, firma un documento di 1377 pagine in cui si ordina l’arresto di oltre cento persone. La maggior parte dei cittadini in Emilia-Romagna ancora non sa, quel giorno, cosa sta per succedere. Ancora si pensa che la ‘ndrangheta sia lontana almeno quanto i mille chilometri che separano Reggio Emilia da Crotone. Certo: nel tempo qualcuno è venuto su e ha messo in piedi attività illecite anche nella grande pianura, ma tutto sommato l’impermeabilità del territorio tiene. Tutto sommato i vari Nicolino Sarcone e Grande Aracri, ammesso che siano mafiosi, le estorsioni se le fanno tra di loro e non scalfiscono il solido tessuto democratico di questa regione. Si vuole credere a questo, si fatica a vedere quanto sia grande il mostro, ad ammettere quanto sia profondo il radicamento. Poi, all’alba del 28 gennaio, migliaia di carabinieri salgono sulle loro gazzelle e sciamano in tutta la regione scortati da elicotteri per eseguire gli ordini di carcerazione. Il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti la definisce una indagine “storica, senza precedenti”, e la comunità si risveglia da un sonno durato vent’anni. Inizia così il più grande processo alla ‘ndrangheta celebrato in Italia, e prosegue con 220 persone alla sbarra, con 195 udienze nell’aula bunker del Tribunale di Reggio Emilia, con oltre 1500 anni di carcere contenuti nelle sentenze dell’ottobre 2018. L’intera regione ora è davanti alle proprie responsabilità, che si possono riassumere in una semplice constatazione: “non avevamo capito niente”.
Benvenuti in Aemilia.
Autori |
Paolo Bonacini ha seguito come giornalista le 195 udienze del processo alla cosca Grande Aracri. Cura dal 2016 per la Cgil di Reggio Emilia il blog “L’Emilia oltre Aemilia”. Scrive per ilfattoquotidiano.it. È stato direttore responsabile di emittenti televisive a Genova, Trento, Reggio Emilia e autore di reportages sui temi della cooperazione internazionale. Ha pubblicato tre romanzi: “Il segreto del Farnese”, “Morte allo stadio”, “Brigata Katiuscia”, e il saggio sulla televisione “L’insostenibile leggerezza dell’etere”.
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