Autori | Mirco Carrattieri, Sante Cruciani, Carlo De Maria, Marzia Maccaferri, Tito Menzani, Fabio Montella, Antonio Senta, Matteo Troilo |
A cura di | Carlo De Maria |
Pubblicato nel | 2013 |
Formato | 14x21 |
Pagine | 218 |
ISBN | 978-88-97992-06-6 |
Uscita | Maggio 2013; prima ristampa marzo 2014 |
Distribuzione | Pde |
Tema in evidenza perchè | riflettere sulla necessità di ripartire dai territori, per una spinta dal basso che generi aggregazione e partecipazione |
Tipo | Libro |
Temi | Lavoro , Sindacato , Storia |
Autore | Mirco Carrattieri , Sante Cruciani , Carlo De Maria , Marzia Maccaferri , Tito Menzani , Fabio Montella , Antonio Senta , Matteo Troilo |
Anno | 2013 |
Discussione su | Facebook , Google , Twitter |
Dedicare attenzione alle Camere del Lavoro significa rivalutare la struttura orizzontale e territoriale del sindacato. Negli anni in cui nascevano in Italia i primi istituti camerali, tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, il movimento di emancipazione dei lavoratori fu in grado di esprimere un proprio associazionismo autogestito. Le Camere del Lavoro, cioè, erano parte di un impegno collettivo al “far da sé solidale”, per far fronte a una società in rapida mutazione, ed erano il principale punto di riferimento sul territorio per le diverse culture critiche che animavano il movimento operaio. In Emilia e in Romagna, terre caratterizzate da un diffuso associazionismo popolare, conobbero da subito un forte insediamento in stretto rapporto con gli enti locali.
Profonde trasformazioni sono avvenute lungo il Novecento nel rapporto tra politica e società. La politica ha mostrato spesso il volto del comando e dello statalismo. I partiti si sono verticalizzati, prendendo le sembianze di macchine burocratiche. Anche i sindacati non sono stati immuni da queste trasformazioni. Tuttavia, le Camere del Lavoro rimangono legate a una idea di politica improntata all’autonomia, e si è convinti che di fronte all’odierna crisi fiscale dello Stato e di fronte alle perduranti difficoltà dei partiti politici, le Camere del Lavoro possano rivendicare una nuova centralità nella vita dei territori, soprattutto se riusciranno ad avvicinare e a interpretare, sempre più, le esigenze del composito precariato giovanile e a confrontarsi con quella galassia di associazioni che si raccoglie sotto il nome di terzo settore.
Autori |
Carlo De Maria (Bologna 1974), storico e saggista, fa parte del comitato editoriale di “ERE / Emilia-Romagna-Europa”, rivista dell’Ires Cgil Emilia-Romagna. Svolge attività didattica presso il Dipartimento di Storia culture civiltà dell’Università di Bologna e presiede l’associazione di ricerca storica Clionet. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sui temi della storia del socialismo, dell’associazionismo popolare, delle autonomie e dell’intervento sociale. Più recentemente si è occupato di crisi del welfare state, terzo settore e sussidiarietà. |