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Editrice Socialmente

Un Progetto Culturale aggiornato – Maggio 2015

Al compimento del quarto anno di attività della nuova Editrice Socialmente si è avvertita la necessità di una verifica delle ragioni del progetto – ricordate di seguito - e delle condizioni necessarie affinché tali ragioni possano essere perseguite. 

Il presente documento fa tesoro del progetto iniziale – Luglio 2011 –, ne rivisita le ragioni e pone le basi per dare corso alle attività e verificare le condizioni per un suo consolidamento e un successivo sviluppo, con l’obiettivo di dare compiuta realizzazione al progetto di una casa editrice di matrice sindacale, attenta alle ragioni del lavoro, che vuole essere sempre di più anche un soggetto attivo sulla scena delle politiche culturali, in particolare, ma non solo, in Emilia-Romagna.

 

Le ragioni di un progetto

Le ragioni che hanno portato alla nascita di Editrice Socialmente non possono essere date per scontate e intendiamo in questa sede tornare ad interrogarci aprendo una discussione che coinvolga nelle forme appropriate l’insieme dei soggetti sindacali e delle forze culturali che ancora guardano al sindacato con interesse.

La domanda da cui partire riguarda il significato, le ragioni e gli obiettivi di una casa editrice organicamente legata alla struttura sindacale della Cgil. Un progetto di questo tipo è alimentato da due motivazioni di fondo, ovviamente interconnesse e interdipendenti. La prima, probabilmente quella più immediatamente evidente, è una ragione di servizio. Il sindacato svolge un’ampia e diversificata attività di produzione di materiali – documentazione, formazione, ricerca, comunicazione, ecc. – volta a sostenere e a consolidare la propria azione ordinaria. Si tratta di una attività editoriale e pubblicistica già operante, ma rispetto alla quale il progetto di una casa editrice come quello qui presentato offrirebbe un decisivo contributo in termini di sistematizzazione e di qualificazione in particolare rispetto al rapporto col vero e proprio mercato editoriale. Benché indispensabile, questa ragione di servizio non è, tuttavia, sufficiente. Detto in termini che possono sembrare ambiziosi il terreno è quello del confronto e dello scontro per la conquista della rappresentazione legittima del mondo sociale.

È, infatti, a partire da questa rappresentazione che si costituisce l’orizzonte di possibilità della trasformazione sociale in una determinata fase storica. Un terreno, dunque, in cui l’azione sindacale entra in contatto con la dimensione culturale e la battaglia delle idee. In altri termini, la posta in gioco riguarda la capacità dell’organizzazione sindacale e dei diversi soggetti che con essa collaborano di contribuire attivamente alle dinamiche della sfera pubblica, se consideriamo quest’ultima uno spazio che precede la stessa azione politica.

La sfera pubblica, e dunque il livello sul quale va valutato l’intervento di un progetto editoriale, va infatti considerata lo spazio in cui si producono le capacità di partecipare alla vita pubblica, in cui si costituiscono e si esercitano le competenze di giudizio e di valutazione. Un progetto editoriale di matrice sindacale, pertanto, acquista senso laddove, incide sulla configurazione stessa del campo in cui l’attività sindacale si realizza, creando attenzione sui temi della giustizia sociale legati al lavoro, alla formazione, alla solidarietà nei confronti dei più deboli; rielaborando le categorie dell’analisi e della progettualità alla luce delle trasformazioni e del mutamento sociale, culturale e politico; riconnettendo problematiche dell’azione nel quotidiano e questioni di stampo storico e teorico di più largo respiro; riaffermando la valenza civica che spetta all’attività culturale.

Una impostazione del rapporto tra azione sindacale, lavoro culturale e progettualità politica, che sia innervato da un lavoro di scavo critico sulle categorie, sui vocabolari e sui linguaggi e di ricognizione del mondo sociale e di ascolto della realtà. Un tentativo, insomma, di praticare un’interrogazione e un apprendimento reciproco tra soggetti, saperi ed esperienze diversi, ma tutti ugualmente orientati a obiettivi di democrazia, di giustizia sociale, e di uguaglianza.

 

L’ambito tematico di intervento

I temi principali sui quali la casa editrice intende continuare a concentrare e qualificare le proprie attività possono essere circoscritti nel modo seguente:

  • le trasformazioni del lavoro, vale a dire i processi che attengono al mutamento del lavoro, delle sue condizioni e qualità, delle sue forme occupazionali, dei suoi significati sociali, politici e culturali;
  • i problemi della rappresentanza, sia nelle forme più immediatamente sindacali sia, in senso lato, nella sua valenza politica;
  • lo sviluppo territoriale, cioè lo sviluppo – e le politiche che ne fanno il proprio oggetto – così come viene concepito e nel modo in cui si concretizza all’interno di uno specifico contesto territoriale, con particolare attenzione al modello di sviluppo della regione Emilia-Romagna;
  • la cittadinanza sociale, intesa come sfera di fenomeni e questioni che riguardano il governo di quella “proprietà sociale” fatta di beni e di servizi indispensabili all’esercizio effettivo della cittadinanza;
  • il sistema economico e produttivo, come insieme delle problematiche attinenti i processi industriali, del credito e della finanza;
  • la memoria, la storia e l’identità, come patrimonio culturale – ma anche sociale e politico – che il movimento sindacale ha il compito di interrogare, discutere, rielaborare e potenziare costantemente;
  • gli strumenti dell’analisi e della riflessione, di approfondimento e di discussione delle categorie e dei concetti che fondano e orientano il conflitto interpretativo sulle tematiche fin qui richiamate;
  • la documentazione di servizio, consultazione e utilizzo strettamente funzionale alle diverse attività sindacali.

 

Articolazione in collane

L’attività editoriale in questi primi anni si è articolata in una serie di collane, che verranno riviste e arricchite anche alla luce delle riflessioni in corso e del complessivo sviluppo delle attività.

 

Struttura editoriale e funzione degli organismi sociali

La struttura vede attualmente come figure operative il presidente e il redattore e si avvale del contributo degli organismi sociali richiamati di seguito

  • Il comitato editoriale è composto ad oggi da un numero significativo di intellettuali, accademici e non, ed ha scelto al proprio interno una figura con funzioni di coordinamento. Al comitato editoriale fa capo la rete di collaborazioni e di consulenze, l’eventuale gruppo di lettori per opere proposte o da valutare e di scout nelle diverse discipline o contesti nazionali, capaci di segnalare o di proporre testi per la pubblicazione. Si riunisce periodicamente e/o a seguito di consultazione telematica o simili, vaglia le proposte editoriali e contribuisce alle decisioni finali di pubblicazione.
  • il consiglio di amministrazione, recentemente ampliato e rinnovato, vede al proprio interno oltre ai rappresentanti dei soci (Cgil regionale e Spi regionale) una presenza di alcune delle più significative strutture sindacali della regione. Oltre ai compiti statutari l’organismo ha condiviso il progetto di rilancio della casa editrice e si è impegnato ad accompagnarne la promozione in particolare all’interno delle strutture sindacali.

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